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L'abbatiimento e la ripiena Stampa
Nei primi cinquanta anni di attività nelle miniere amiatine l'attrezzo di scavo più impiegato è stato il piccone. Qualora fosse stato necessario impiegare esplosivo, la preparazione dei fori da mina veniva seguita a mano con fioretto e mazza.

Con l'arrivo dell'energia elettrica (Santa Fiora 1907, AbbadiaDSC000176.JPG San Salvatore 1905) vengono installati i primi compressori e l'aria compressa fa il suo ingresso in miniera, consentendo l'impiego di martelli perforatori sempre più perfezionati.

La disposizione dei fori da mina varia in relazione al tipo di roccia da abbattere. Lo sgombero del materiale abbattuto con le mine veniva eseguito caricandolo a mano, con pala, sulla "beccaccia" o "mucchetto" e con questa trasportato e scaricato nelle "botole".

Con gli anni '60 entrano in funzione le pale meccaniche sia su binario che su pale gommate.

La ripiena, inizialmente fatta accatastando a mano il materiale sterile nelle trance esaurite, viene in seguito meccanizzata con l'impiego di macchine di lancio ad aria compressa.