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Minerali
Sezione dedicata alle schede tecniche dei minerali.

Tremolite (Anfibolo amiantifero) PDF Print E-mail

Tremolite- Ca2Mg5[Si8O22](OH,F)2 -

CLASSE MINERALOGICA: Silicato
GRUPPO: Trimetrico
SISTEMA: Monoclino
GRUPPO SPAZIALE: C2/m
GEMINAZIONE: {100} lamellare, comune; {001} lamellare, rara
ABITO: Prismatico, spesso aciculare o fibroso (asbestiforme). Una forma più massiva e dura, microcristallina è la Nefrite.
DUREZZA: 5 - 6,5Tremolite (asbestiforme)
PESO SPECIFICO: 2,99 - 3,48
INDICE DI RIFRAZIONE: α=(1,599-1,688)  β =(1,610-1,697) γ=(1,620-1,705) δ =(0,027-0,017)
COLORE: La Tremolite (magnesifera, da 0 a 20% Fe massimo in sostituzione di Mg) è incolore, grigia o verde chiara. All'aumentare della quantità di Fe nella struttura cristallina del minerale si hanno colorazioni dal verde pallido al verde (in genere la Nephrite è di colore verde). Se la quantità di Fe supera il 20% rispetto alla quantità di Mg l'Anfibolo è chiamato Actinolite.
LUCENTEZZA: Vitrea, perlacea.
TRASPARENZA: Trasparente, traslucida
SFALDATURA: {110} buona, 56°; {100} parziale.
STRISCIO: Bianco
FRATTURA: Sub-concoide
PLEOCROISMO: Assente.
GENESI: La Tremolite si forma in ambiente termometamorfico di contatto, in presenza di Dolomite e per metamorfismo regionale a bassa temperatra in faces di Scisti Verdi, su rocce ultrabasiche.
GIACIMENTI: Tremolite si può trovare in tutti i tipi di rocce metamorfiche descritte in precedenza. La Nephrite, varietà più pregiata, si trova in Cina, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Europa, varie zone dell'Asia.
CENNI STORICI: Questo minerale (specialmente nella varietà Nephrite) ha una storia molto lunga. E' noto infatti come Pietra di Giada ed è stato utilizzato in varie parti del mondo, come pietra ornamentale o funebre e per la costruzione di vari oggetti.  In Cina, in particolar modo, la Nephrite era molto usata e considerata la Gemma  Imperiale fin dalle prime dinastie. Depositi molto ricchi erano quelli della regione dello Xinjiang e della Mongolia. Anche tra i Maori, in Nuova Zelanda la pietra di Giada era considerata molto pregiata, tanto che l'Isola sud della nazione è chiamata nella lingua nativa Te Wai Pounamu, che può essere tradotto in Terra della pietra di Giada, proprio perchè in quella zona della Nuova Zelanda si rinveniva questo minerale, usato per costruire armi ed oggetti di comune uso.
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: L'a tremolite forma una serie mineralogica importante nella "famiglia" degli Anfiboli con l'Actinolite (Serie Tremolite-Actinolite). Le due specie mineralogiche differiscono per la quantità di Magnesio e Ferro presente nella struttura, nel colore, che è più scuro all'aumentare della quantità di Ferro (Actinoliti) e in alcune caratteristiche ottiche. La Nephrite, che è in genere un termine intermedio massivo il cui colore puà variare dal bianco al verde, è ancora oggi utilizzata come pietra ornamentale e, tagliata a cabochon, come pietra per gioielli.
COMMENTO: La Nephrite in realtà non è l'unico minerale noto come pietra di Giada. Un altro minerale (Jadeite, sempre un silicato ma della "famiglia" dei Pirosseni) è utilizzato insieme alla Nephrite. Soltanto in tempi recenti si è potuto costatare che i due minerali, chiamati entrambi pietra di Giada indistintamente, sono in realtà diversi. Infine, per rimarcare l'estrema importanza che in Cina viene data a questo minerale, le medaglie dei giochi olimpici di Pechino 2008 hanno all'interno un anello di Giada, unico materiale non metallico nella storia utilizzato nella produzione delle medaglie olimpiche.
Ricordiamo infine che la Tremolite fibrosa è annoverata tra i materiali di Amianto di cui ne è stato vietato l'utilizzo a causa della ormai accertata pericolosità per la salute.
CAMPIONI IN ESPOSIZIONE AL MUSEO:
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DESCRIZIONE CAMPIONE:

 
Tormalina PDF Print E-mail

Tormalina: Dravite(Na,Ca)(Mg,Fe,Mn,Li,Al)3(Al,Mg,Fe3+)6[Si6O18](BO3)3(O,OH)3(OH,F) -

CLASSE MINERALOGICA: Silicato
GRUPPO: Dimetrico
SISTEMA: Trigonale
GRUPPO SPAZIALE: R3m
GEMINAZIONE: {1011} e {4041} rare
ABITO: Si presenta prismatico, molto allungato, striato verticalmente e a volte con sviluppo diseuguale alle due estremità dell'asse verticale.Tormalina: Elbaite
DUREZZA: 7 - 7,5
PESO SPECIFICO: 2,90 - 3,22
INDICE DI RIFRAZIONE:  ε=(1,610-1,650)  ω=(1,634-1,675)  δ=(0,017-0,040)
COLORE: La maggior parte si presenta nera ma può assumere varie colorazioni in base alla composizione: blu, bruna, rossa, rosa, gialla, verde, incolore.
LUCENTEZZA: Vitrea, talvolta sub-adamantina
TRASPARENZA: Opaca, traslucida o trasparente
SFALDATURA: {1120} e {1011} imperfetta
STRISCIO: Bianco
FRATTURA: da irregolare a concoide
PLEOCROISMO: Variabile in intensità e colore, generalmente molto forte e dipendente dalla composizione chimica.
GENESI: La Tormalina è un minerale accessorio comune nelle rocce magmatiche e metamorfiche e come granuli detrici in quelle sedimentarie; E' molto abbondante nelle pegmatiti e graniti, spesso con termini sodico-ferrosi (Na-Fe) e sodico-litiosi (Na-Li), rispettivamente detti Schorl ed Elbaite. In scisti e marmi (rocce metamorfiche), si rinvengono più comunemente termini ricchi in Magnesio (Dravite). 
GIACIMENTI: Le varietà limpide più belle provengono dall'isola d'Elba, dal Minas Gerais (Brasile), dagli Urali, dal Madagascar, da Sri Lanka, Namibia, Mozambico, Maine e California in USA. Cristalli opachi ben formati si trovano nelle pegmatiti alpine, ad Olgiasca (CO), Candoglia e Craveggia (NO) Sondalo (SO) e in Val Vizze (BZ).
CENNI STORICI: Il nome deriva dal cingalese turmali che significa corniola e indicava in passato il nome dei cristalli portati in Europa dal Ceylon (l'attuale Sry Lankan). Tra i nativi americani che abitavano l'area dell'attuale S.Diego, in California, cristalli di Tormalina rosa e verde venivano utilizzati come doni funebri.
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: Le tormaline risultano dotate di piroeletticità (si caricano elettricamente se prima riscaldate e poi raffreddate) e piezoelettricità (si caricano elettricamente se sottoposte a pressione).
COMMENTO: La tormalina è un minerale abbastanza comune, almeno in ambiente magmatico e metamorfico medio. La sua struttura, abbastanza complessa, permette di avere vari tipi questo minerale, tutte con le stesse proprietà cristallografiche e strutturali, ma vasta varietà di colorazioni. Le forme euedrali (ben cristallizzate) sono molto comuni e non mancano colorazioni a due o più tinte, in genere variabili nelle direzione di allungamento del cristallo. Tutte queste varietà cromatiche sono dovute alla differente formula chimica che il minerale può avere in base all'ambiente in cui si viene a formare e, di conseguenza, alla disponibilità di elementi chimici che possono "entrare" a far parte della struttura cristallina. 
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Stibnite (Antimonite) PDF Print E-mail

Stibnite (Antimonite)- Sb2S3 -

CLASSE MINERALOGICA: Solfuro
GRUPPO: Trimetrico
SISTEMA: Rombico
GRUPPO SPAZIALE: Pbmn
GEMINAZIONE: Si.
ABITO: Cristalli in prismi allungati, striati longitudinalmente, talvolta ricurvi, fibrosi, aciculari.
DUREZZA: 2
PESO SPECIFICO: 4,63Stibnite ingrandita
INDICE DI RIFRAZIONE:
COLORE:
Grigio piombo o acciaio con sfumatura blu-verdastra; gli aggregati a volte neri
LUCENTEZZA: Metallica
TRASPARENZA: Opaco
SFALDATURA: {010} perfetta
STRISCIO: Grigio piombo
FRATTURA: Sub-concoide
PLEOCROISMO:
GENESI:
L'origine è prevalentemente idrotermale. Ha paragenesi con Orpimento, Realgar, Oro, Berthierite, Jamesonite, Cinabro e Arsenopirite.
GIACIMENTI: Ad Harz e Wolfsberg, in Germania; a Milesov e Kremnica, in Slovacchia; belle druse sono state trovate a Baia Sprie, in Romania; in varie località dell'ex-URSS; a Gebel Hamimat, in Algeria. In cristalli molto grandi a Ichinokawa, nell'isola di Shikoku, in Giappone il giacimento è esaurito; i maggiori depositi al mondo sono quelli dello Hunan e dello Kwantung in Cina, dove è associato al cinabro.
In Italia un modesto giacimento è a San Bartolomeo Val Cavargna, in provincia di Como; a Viarago, nel comune di Pergine, in Trentino; in una miniera di Renon, in provincia di Bolzano si trovavano cristalli lunghi fino a 2 cm; cristalli aghiformi sono rarissimi nell'arenaria di Calafuria, in provincia di Livorno; molto belli i cristalli delle Cetine di Cotorniano, presso Sovicille, in provincia di Siena e infine a Scansano e a Monticiano, in provincia di Grosseto. I giacimenti più importanti si trovano nella zona di Manciano (provincia di Grosseto) ove molteplici minere (Tafone, Poggio Fuoco, Montauto, ecc.) furono sfruttate fino alla metà degli anni '90.
CENNI STORICI: Nel Medioevo era utilizzato per la fabbricazione di cosmetici e medicamenti.
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO:  È importante in molte leghe metalliche, nelle batterie elettriche, in pirotecnia, nell'industria tessile, della gomma, del vetro, sanitaria.
COMMENTO: Una curiosa leggenda è legata al suo nome. Secondo alcuni Antimonio vuol dire Antimonaco; pare, infatti che nel primo Medioevo vi fossero alcuni frati che utilizzavano delle posate realizzate con questo metallo; i frati, dopo aver mangiato, si sentivano  male, senza comprendere il perché di tali disturbi, finché un medico li mise in guardia contro una proprietà dell’Antimonio: quella di essere un emetico, cioè una sostanza che favorisce il vomito. Da allora, questa sostanza avrebbe preso il nome di anti-monaco. I giapponesi usavano i cristalli di grandi dimensioni come tutori per i fiori o per piccoli recinti intorno ai giardini.
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Ematite PDF Print E-mail

Ematite- Fe2O3 -

CLASSE MINERALOGICA: Ossido
GRUPPO: Dimetrica
SISTEMA: Trigonale
GRUPPO SPAZIALE: R3c
GEMINAZIONE: {0001} comuni; {1011} solitamente lamellari.
ABITO: Cristalli romboedrici spesso lamellari, lenticolari o tabulari. Aggregati regolari, masse fibrose concrezionate, masse ferrose
DUREZZA: 5,5 - 6
PESO SPECIFICO: 5,2
INDICE DI RIFRAZIONE:  ε=(2,87-2,94)  ω=(3,15-3,22)  δ=0,28
COLORE: Grigio, rosso (nei cristalli fibrosi e più alterati)
LUCENTEZZA: Metallica nei cristalli grigi. Semimetallica nelle parti arrossate.
TRASPARENZA: Opaco
SFALDATURA: Assente
STRISCIO: Rosso
FRATTURA: A schegge o irregolare.
PLEOCROISMO: Assente
GENESI: Si tratta di un minerale comunemente presente in situazioni di sovrasaturazione da ossigeno. Geneticamente è comune come minerale autigeno nei suoli o come minerale di alterazione superficiale. Può localmente essere presente in rocce magmatiche o metamorfiche regionali. Comune anche in giacimenti di tipo pneumatolitico ed in skarn. I giacimenti principali sono tuttavia relazionabili ad un evento unico ed irripetibile nella storia del pianeta, e sono concentrati nelle aree cratoniche principali. Si tratta dei cosiddetti BIF (Banded iron formation; formazioni ferrose stratificate) testimonianti la comparsa dell'ossigeno libero in atmosfera ed idrosfera ad opera dei primi processi di fotosintesi clorofilliana. I BIF sono rocce sedimentarie chimiche marine di età Paleo-Proterozoica (ca. 2 Ga).
GIACIMENTI: I principali paesi produttori a livello industriale sono Angola, Australia, Spagna, Cile, Sud Africa, Venezuela, Brasile, Liberia, Mauritania, Norvegia, Svezia. In Italia si trovano bei cristalli all'Elba e nelle Alpi centrali.
CENNI STORICI: Il nome deriva dal greco aima (sangue) a causa della polvere color rosso fegato molto intenso. La varietà più comune è un'ematite a grana fine che si chiama ocra rossa; è un minerale che contiene circa il 70% di ferro ed è conosciuto e sfruttato sin dall'antichità, sia per l'estrazione di ferro sia per uso come pigmento.
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: L'ematite è usata come abrasivo e per pulire, ma il maggiore utilizzo è quello di colorante, in quanto i colori offerti dall'ematite e dagli ossidi ferrosi hanno caratteristiche di bellezza e di permanenza nel tempo paragonabile a quelle dei prodotti sintetici; l'ematite rientra nella categoria di minerali a sospetta tossicità.
COMMENTO: I cristalli più famosi sono gli enormi geminati a rosa di ferro presenti nei giacimenti brasiliani. Alcuni esemplari hanno raggiunto il metro di diametro. In Europa famose sono i geminati a rosa di ferro delle Alpi, tra cui vanno segnalate quelle del San Gottardo, e i cristalli non geminati (varietà oligisto) dell'Isola d'Elba. Ancora oggi è possibile trovarne splendidi esemplari cristalizzati in diverse regioni italiane. Famosi sono senza dubbio i cristalli di questo minerale rinvenibili nelle discariche delle miniere dell'Isola d'Elba (cantieri Bacino e Valle giove, LI). Una varietà terrosa (microcristallina pulverulenta), detta ocra rossa, è usata come pigmento colorante; si genera da processi di alterazione superficiale dei giacimenti ferriferi con formazione di "cappellacci". Altre varietà sono l'oligisto (grossi cristalli di origine pneumatolitico); l'ematite micacea (cristalli appiattiti in lamelle); e l'ematite fibrosa,con cristalli allungati secondo {0001}.
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Gesso PDF Print E-mail

Gesso (Selenite)- Ca[SO4* 2(H2O) -

CLASSE MINERALOGICA: Solfato
GRUPPO: Trimetrico
SISTEMA: Monoclino
GRUPPO SPAZIALE: A2/n
GEMINAZIONE: {100} frequenti; {101} meno comuni.
ABITO: Tabulare, prismatico, a volte il gesso si presenta in concrezioni ad alte percentuali di granelli di sabbia dette "rose del deserto". Sono freqenti le masse microcristalline (alabastro).
DUREZZA: 2Gesso
PESO SPECIFICO: 2,3
INDICE DI RIFRAZIONE:  α=1,520  β=1,523  γ=1,529  δ=0,01
COLORE: Incolore se puro. Giallo, rossastro, bruno, grigio, blu, nero se presenti impurità.
LUCENTEZZA: Vitrea, madreperlacea.
TRASPARENZA: Da trasparente a traslucido
SFALDATURA: {010} perfetta; {100} e {011} distinta.
STRISCIO: Bianco.
FRATTURA: Irregolare
PLEOCROISMO:
GENESI:
Il gesso è un tipico minerale di origine evaporitica, dove si forma per precipitazione diretta da acque sovrassature. Altre possibilità minori di formazione sono: per idratazione del minerale anidrite; per sublimazione da fumarola; per l'azione alterante di fluidi su solfuri metallici. Si presente spesso associato allo zolfo, soprattutto nella formazione gessoso-solfifera, tipica dell'appennino italiano. Ha paragenesi con zolfo, salgemma, aragonite, anidrite, celestina.
GIACIMENTI: Numerose sono le località con depositi di gesso. I maggiori sono di origine sedimentaria associati a rocce del Permiano e del Trias, in Germania. Risalenti al Terziario, invece, in Francia (bacino di Parigi) e in Italia. Altri depositi di origine sedimentaria si trovano nella regione di Salisburgo, in Austria e nelle regioni di Wieliczka e Bochnia, in territorio polacco, dove si accompagnano a depositi salini. Cospicui depositi di gesso nelle formazioni del Permiano si trovano nella regione del Bachkir, in Turkmenistan. Infine, associati ad anidrite e banchi di sale in vari depositi degli USA.
In Italia si trova in piccoli cristalli a Brosso, presso Torino; in esili cristallini nel Vallone di Chapy, a Courmayeur; in piccoli cristalli bianchi o verde-azzurri a Saint Marcel; a Migiandone, frazione del comune di Ornavasso, Provincia del Verbano-Cusio-Ossola; cristalli abbastanza grandi nella Val Calolden, in provincia di Lecco; presso Dossena e Oltre il Colle, in provincia di Bergamo; in forma compatta come matrice dell'antimonite a Renon, provincia di Bolzano; cristalli geminati a ferro di lancia nel Monte Donato, comune di Bologna e nella cava Fiorini a Farneto; in bellissimi cristalli incolori e limpidi si trova a Formignano, presso Forlì; In Toscana cristalli incolori si trovano nelle geodi del marmo di Carrara; nella miniera di pirite di Massa Marittima; nell'argilla delle terme di Saturnia; nella miniera di zolfo a Scansano; nella cava di gesso di Monte Argentario, nel grossetano e alle Cetine di Cotoniano, in provincia di Siena. Infine si trova nella provincia di Reggio Calabria nel comune di Motta San Giovanni e in quasi tutte le miniere della Sicilia associato allo zolfo. 
CENNI STORICI: E' uno dei minerali più antichi che si conoscono. Selenite è il nome attribuito ai cristalli di gesso dagli antichi Greci, da cui deriva il nome Selene (Luna). Sia nella Magna Grecia, sia  nell'impero romano (dal cui nome latino gypsum deriva il nome odierno) il gesso veniva impiegato nella fabbricazione di calchi di volti umani e più in generale nel mondo dell'arte; nel 1695 il gesso ebbe l'onore di essere studiato (prima volta in assoluto per un minerale) al microscopio.
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: E' spesso associato ad anidrite (minerale che può trasformarsi in gesso per assorbimento d'acqua); i cristalli sono flessibili ma non elastici, hanno una conduttività termica molto bassa, a volte possono essere fluorescenti; il gesso può avere molte inclusioni tra cui granelli di sabbia (che danno origine alla varietà chiamatta rosa del deserto),bolle d'acqua e aria e altri fluidi. Il gesso si utilizza in edilizia, in medicina, per i calchi, per la produzione di solfo e dell'acido solforico, nell'industria della carta, della gomma, dei coloranti La varietà alabastro gessoso si utilizza per scolpire piccoli oggetti ornamentali.
COMMENTO: Si riconosce facilmente dall'abito, dal colore e dal aftto che può essere rigato con un unghia. La varietà pietra di Selene, alcuni geminati e le rose del deserto sono molto belli per arricchire le collezioni mineralogiche.
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