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Minerali
Sezione dedicata alle schede tecniche dei minerali.

Muscovite PDF Print E-mail

Muscovite (mica bianca)- K2Al4[Si6Al2O20](OH,F)4 -

CLASSE MINERALOGICA: Allumo-silicato
GRUPPO: Trimetrico
SISTEMA: Monoclino
GRUPPO SPAZIALE: C2/m
GEMINAZIONE: Rare
ABITO: Tabulare con terminazione pinacoidale; la muscovite si rinviene però anche massiva o irregolare.
DUREZZA: 2,5 - 3
PESO SPECIFICO: 2,77 - 2,88
INDICE DI RIFRAZIONE: α=(1,552-1,576)  β=(1,582-1,615)  γ=(1,587-1,618)  δ=(0,036-0,049)
COLORE: Incolore o leggermete verde, rossa o bruna
LUCENTEZZA: Vitrea
TRASPARENZA: Da trasparente a traslucida
SFALDATURA: {001} perfetta
STRISCIO: Bianco
FRATTURA: Micacea, lungo i piani di sfaldatura
PLEOCROISMO: Debole
GENESI: La genesi principale è magmatica (graniti) e pegmatitica e metamorfica (Micascisti e Gnaiss). In ambiente sedimentario si trova come minerale di alterazione di Feldspati e Kyanite.
GIACIMENTI: E' molto diffusa ovunque ci siano le condizioni ambientali sopra descritte per la sua formazione.
CENNI STORICI: Il nome deriva dalla città di Mosca dove questo minerale veniva usato al posto del vetro per la fabbricazione di specchi di elevata quantità (addirittura vi erano abitazioni che avevano finestre fatte con muscovite).
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: E' un fillosilicato facente parte del gruppo delle miche (mica bianca). E' flessibile ed elastica, é un buon isolante termico ed elettrico. La muscovite ha svariati utilizzi nell'industria come isolante (in circuiti elettrici, in vetri per forni), anche se attualmente tende ad essere sempre maggiormente rimpiazzata da materiali sintetici
COMMENTO: Si riga con l'unghia e si sfalda facilmente in sottli foglietti. Queste caratteristiche, unite a lucentezza metallica e il colore lo rendono un minerale molto facile da riconoscere.
CAMPIONI IN ESPOSIZIONE AL MUSEO:
STANZA:
TECA:
DESCRIZIONE CAMPIONE:

 
Boulangerite PDF Print E-mail

Boulangerite- Pb5Sb4S11 -

CLASSE MINERALOGICA: Solfuro
GRUPPO: Trimetrico
SISTEMA: Monoclino
GRUPPO SPAZIALE: P21/b
GEMINAZIONE:
ABITO:
I cristalli sono prismi allungati striati longitudinalmente, aghiformi e plumosi.
DUREZZA: 2,5
PESO SPECIFICO: 6,2
INDICE DI RIFRAZIONE:
COLORE:
Grigio piombo, nero.
LUCENTEZZA: Metallica
TRASPARENZA: Opaco
SFALDATURA: {100} buona
STRISCIO: Giallastro, bruno
FRATTURA:
PLEOCROISMO:
GENESI:
Di origine idrotermale, ha paragenesi con stibnite, jamesonite, plagionite e sfalerite
GIACIMENTI: Si trova a Salisburgo, Clausthal e Wolfsberg, in Germania; a Pribram, nella Repubblica Ceca; a Sala e Boliden, in Svezia; a Nertchinsk, in Siberia; a Trepca, nel Kosovo. In Italia in aggregati di sottilissimi aghetti simili a feltro è stata trovata nella miniera di Brosso, in provincia di Torino; rarissima è nella miniera di fluorite di Corvara, nel comune di Sarentino, in provincia di Bolzano; in alcune geodi del marmo di Carrara; infine nella miniera di piombo del Bottino, nel comune di Stazzema, in provincia di Lucca.
CENNI STORICI:
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO:
Gli aghi sono flessibili. Viene decomposto parzialmente da HNO3, solubile in HCl a caldo con formazione di H2S. Fonde al cannello.
COMMENTO: Se i cristalli aciculari hanno consistenza feltrosa, si ha la varietà plumosite.
CAMPIONI IN ESPOSIZIONE AL MUSEO:
STANZA:
TECA:
DESCRIZIONE CAMPIONE:

 
Sfalerite (Blenda) PDF Print E-mail

Sfalerite (Blenda)- ZnS -

CLASSE MINERALOGICA: Solfuro
GRUPPO: Monometrico
SISTEMA: Cubico
GRUPPO SPAZIALE: F43m
GEMINAZIONE: {111} e {211} geminazioni per contatto multiplo e intercrescite lamellari.
ABITO: Spesso non ben cristallizzata. I rari cristalli sono tetraedrici (un tetraedro diretto ed uno inverso)
DUREZZA: 3,5 - 4
PESO SPECIFICO: 4,1
INDICE DI RIFRAZIONE: n=2,37
COLORE: Giallo pallido, bruno, nero.
LUCENTEZZA: Adamantina sui piani di sfaldatura, vitrea, resinosa
TRASPARENZA: Da trasparente ad opaco
SFALDATURA: {011} perfetta
STRISCIO: Bianco, bruno.
FRATTURA: Concoide
PLEOCROISMO: Assente
GENESI: Idrotermale, magmatica, pegmatica, pneumatolitica, sedimentaria, spesso associata a Galena ed altri solfuri.
GIACIMENTI: Splendidi cristalli si trovano nei giacimenti di Trepča (Kosovo), Pribram (Repubblica Ceca), Kapnik (Ungheria), Alston Moor (Inghilterra), Joplin (Missouri) e Santander (Spagna). Cristalli piccoli ma splendidi si trovano anche in Svizzera e nel marmo di Carrara. I giacimenti più significativi al mondo si trovano comunque negli Stati Uniti, in Canada, in Australia; in Kosovo, in Austria e in Italia. I giacimenti italiani più significativi sono quelli della Sardegna, in particolare Montevecchio nel Medio Campidano e Monteponi nell'Iglesiente; un grande giacimento è quello Raibl (Alpi orientali); un altro importante giacimento è quello di Gorno in provincia di Bergamo.      
CENNI STORICI:
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO:
Può essere fluorescente se esposta ai raggi ultravioletti. A volte è stata usata come gemma, specie nelle colorazione giallo arancio, tagliata a brillante, nonostante il basso valore di durezza che possiede.
COMMENTO:
CAMPIONI IN ESPOSIZIONE AL MUSEO:
STANZA:
TECA:
DESCRIZIONE CAMPIONE:

 
Galena PDF Print E-mail

Galena- PbS -

CLASSE MINERALOGICA: Solfuro
GRUPPO: Monometrico
SISTEMA: Cubico
GRUPPO SPAZIALE: Fm3m
GEMINAZIONE: geminati di compenetrazione, contatto e lamellari.
ABITO: Cubico, ottaedrico ed in combinazioni dei due.
DUREZZA: 2,5
PESO SPECIFICO: 7,5 - 7,6
INDICE DI RIFRAZIONE:
COLORE:
Grigio piombo, con sfumature bluastre.
LUCENTEZZA: Metallica
TRASPARENZA: Opaca
SFALDATURA: {001} perfetta; {111} parziale
STRISCIO: Grigio
FRATTURA: Indistinta
PLEOCROISMO: Assente
GENESI: Si trova soprattutto in giacimenti filoniani di origine idrotermale, accompagnata da diversi tipi di ganga (ad esempio calcite, quarzo, fluorite e barite).
Quando affiora in superficie la galena si può trovare spesso alterata, per azione degli agenti atmosferici, e trasformata parzialmente in carbonati di piombo, ossidi e solfati.
GIACIMENTI:
Nel giacimento di Stribro, presso Pribram, in Repubblica Ceca in grandi cristalli cubici fino a 12 cm e nell'isola di Man, in Gran Bretagna, cristalli fino a 25 cm. Si trova anche a Trepca, nel Kosovo; a Coeur d'Alne, nell'Idaho; ad Aspen, in Colorado e a Bleiberg, in Austria, solo per citare i principali.
In Italia si trova in piccoli cristalli nelle fenditure del porfido di Cuasso al Monte e a Boarezzo, in provincia di Varese; cristalli anche voluminosi nella miniera di Val Cololden, in provincia di Lecco; sulle pendici del Monte Civillina a Recoaro, in provincia di Vicenza; a Gorno, in provincia di Bergamo; in bei cristalli nella miniera di fluorite di Corvara ed in quella di Terlano, in provincia di Bolzano, e in tante altre località come Montevecchio nel medio campidano e Monteponi nell'Iglesiente.E' un minerale abbastanza comune nei giacimenti a solfuri misti della Toscana, anche se non si ritrova in forma cristallina euedrale.
CENNI STORICI: E' molto conosciuta sin dall'antichità grazie alla facilità con cui era possibile estrarne il piombo; i babilonesi la utilizzavano quindi per la produzione di piombo utile per la costruzione dei vasi nei giardini pensili; gli antichi romani invece utilizzavano il piombo per le condutture dell'acqua e per coloranti e cosmetici; con l'invenzione della stampa il piombo ha avuto un'ulteriore impennata nel suo utilizzo. La galena è tutt'oggi il principale minerale da cui si estrae Piombo.
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: La lucentezza metallica è maggiore sulle superfici di sfaldatura che sulle faccie del cristallo. Può contenere piccoli percentuali (1%) di Argento, viene definita allora galena argentifera. Come detto sopra, dalla Galena è possibile estrarre Piombo, elemento estremamente utilizzato nell'industria; si utilizza piombo in leghe, nell'industria elettrica, metallurgica, chimica, come insetticida, nella fabbricazione di vetri, in coloranti, smalti ed in infinite altre applicazioni. Il problema del Piombo è legato alla sua tossicità, dato che risulta un elemento tossico difficilmente eliminabile dall'organismo umano.
COMMENTO: L'abito, la perfetta sfaldatura e soprattutto l'elevata densità, rendono la galena un minerale facilmente riconoscibile.
CAMPIONI IN ESPOSIZIONE AL MUSEO:
STANZA:
TECA:
DESCRIZIONE CAMPIONE:

 
Celestina PDF Print E-mail

Celestina- Sr[SO4]-

CLASSE MINERALOGICA: Solfato
GRUPPO: Trimetrico
SISTEMA: Rombico
GRUPPO SPAZIALE: Pnma
GEMINAZIONE: Molto rare
ABITO: Di solito presenta cristalli euedrali, tabulari o prismatici. Si può trovare anche celestina di aspetto nodulare, fibroso e granulare
DUREZZA: 3 - 3,5
PESO SPECIFICO: 3,96
INDICE DI RIFRAZIONE: α=1,621  β=1,623  γ=1,630  δ=0,009
COLORE: Incolore, binca, blu chiaro, rossiccia, verdognola, bruna.
LUCENTEZZA: vitrea o amdreperlacea
TRASPARENZA: Da trasparente a traslucida
SFALDATURA: {001} perfetta; {201} buona.
STRISCIO: Binco
FRATTURA: Concoide
PLEOCROISMO: Assente
GENESI: La celestina può avere origine idrotermale, in associazione a galena e blenda, oppure sedimentaria evaporitica in associazione a Zolfo, Gesso, Aragonite e cloruri.
GIACIMENTI: Stati Uniti (Ohio, Michigan), Madagascar (cristalli ben formati di colore blu), Inghilterra, Egitto in Italia vi sono giacimenti in Sicilia.
CENNI STORICI: Il nome deriva dal latino caelestis=celeste, a causa del colore blu. In antichità aveva una sua importanza in quanto veniva usata per colorare di rosso le fiamme sacre (questo effetto stupiva e terrorizzava i credenti). In tempi successivi fu invece utilizzata per i primi rudimentali fuochi d'artificio.
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: Colore rosso al test alla fiamma (si distingue così dalla Barite che alla fiamma è verde pallido); alcuni campioni sono fluorescenti ai raggi UV. La celestina si utilizza come colorante nell'industria chimica, per la produzione di preparati di stronzio utili nel campo della pirotecnia, della ceramica, della cosmesi, dei lubrificanti; a volte si estrae stronzio puro da impiegare come metallo.
COMMENTO: La celestina si riconosce grazie ad abito, colore e saggio alla fiamma. La bellezza dei cristalli, la buona lucentezza e la stupenda tonalità di blu.
CAMPIONI IN ESPOSIZIONE AL MUSEO:
STANZA:
TECA:
DESCRIZIONE CAMPIONE:

 
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