- SiO2 -
CLASSE MINERALOGICA: Silicato GRUPPO: Amorfo SISTEMA: GRUPPO SPAZIALE: GEMINAZIONE: ABITO: Non ha forma cristallina essendo un solido amorfo DUREZZA: 5 PESO SPECIFICO: 2,6 INDICE DI RIFRAZIONE: COLORE: Nero, verde scuro, grigio (dipende dalle ipurità presenti) LUCENTEZZA: Vetrosa TRASPARENZA: Traslucida, opaca SFALDATURA: STRISCIO: FRATTURA: Concoide o a schegge PLEOCROISMO: GENESI: L'ossidiana è un vetro vulcanico la cui formazione è dovuta al rapido raffreddamento delle lave molto viscose (ricche in silice), in genere di tipo riolitico. GIACIMENTI: Si ritrova in molte località vulcaniche statunitensi: Cascade Range nel Nord America, Sierra Nevada in California, Yellowstone National Park, Arizona, Colorado, New Mexico, Texas, Utah, Oregon and Idaho; Altre località in cui si trova sono Armenia, Turchia, Messico, Islanda, Kenya, Grecia , Scozia, Catena Andina. E' abbondantemente presente anche in italia dove costituisce i principali centri di estrazione delle ossidiane nel bacino del Mar Mediterraneo: Lipari, Pantelleria, Sardegna (Massiccio del Monte Arci). CENNI STORICI: Dove questo vetro abbonda, vi sono testimonianze del suo uso per realizzare punte di freccia, punte di lancia, armi e arnesi da taglio. ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: Tutt'oggi, l'ossidiana viene usata per creare lame di bisturi per la microchirurgia e la cardiochirurgia, grazie alle superfici affilatissime che è possibile realizzare nelle piccole dimensioni, di qualità superiore all'acciaio.E' usata inoltyre come pietra ornamentale o come gemma. COMMENTO: Si tratta di un vetro naturale di colore in genere scuro a causa delle impurità presenti nella lava silicea da cui si genera, per rapido raffreddamento. Fin da tempi preistorici è lavorato e utilizzato dall'uomo per produrre utenzili taglienti o oggetti ornamentali. CAMPIONI IN ESPOSIZIONE AL MUSEO: STANZA: TECA: DESCRIZIONE CAMPIONE:
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- FeS2 -
CLASSE MINERALOGICA: Solfuro GRUPPO: Monometrico SISTEMA: Cubico GRUPPO SPAZIALE: Pa3 GEMINAZIONE: Presenta una tipica geminazione a croce. ABITO: Può presentarsi in forma di Pentagono-dodecaedro, Cubo (con facce striate), ottaedro e icositetraedro, sia in cristalli ben formati sia in aggregati massivi, spesso associati ad altri minerali solfurei. DUREZZA: 6 - 6,5 PESO SPECIFICO: 4,95 - 5,03 INDICE DI RIFRAZIONE: COLORE: Giallo ottone chiaro LUCENTEZZA: Metallica TRASPARENZA: Opaco SFALDATURA: Debole {001} STRISCIO: Nero FRATTURA: Concoide PLEOCROISMO: GENESI: E’ il solfuro più abbondante della crosta terrestre e si genera in un’ampia varietà di ambienti; da quello sedimentario, che fornisce mineralizzazioni massive microcristalline, a quello magmatico (intrusivo ed effusivo) e, soprattutto idrotermale da cui si generano le cristallizzazioni migliori. GIACIMENTI: Giacimenti con produzioni importanti si trovano in Spagna, Giappone, Grecia, Svezia, Stati Uniti. In Italia si rinvengono bei campioni di pirite all’Elba, Colline Metallifere (Gavorrano, Niccioleta, Ravi e Campiano), Sardegna, Alpi. CENNI STORICI: Prende il nome dal termine greco pyros (fuoco) poiché produce scintille se percosso con un pezzo di metallo. Per via del color oro era noto in passato come “l'oro degli stolti” ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: E' un semiconduttore. Si decompone in acido nitrico. Si fonde con facilità. In Italia vi erano grandi giacimenti in Piemonte e Toscana sfruttati in passato a livello industriale per l'estrazione del ferro. L'estrazione del ferro è tuttavia svantaggiosa poiché, nel metallo estratto, permangono delle tracce di zolfo. La pirite si ossida molto facilmente e per questo motivo viene impiegata per produrre acido solforico per usi svariati nell'industria chimica. Inoltre, dal minerale si estrae zolfo utile per concimi, fabbricazione di cellulosa, vulcanizzazione del caucciù, antiparassitari, cosmetici, prodotti farmaceutici. Se riscaldato alla fiamma emette una miscela di solfuri dal classico odore di uova marce. COMMENTO: E’ in genere ben riconoscibile dall’abito, forma, lucentezza metallica, striature sulle facce. Può trovarsi associata ad una grande varietà di altri minerali. E’ frequente trovare cristalli pseudomorfi formatisi dall’alterazione della Pirite in ossidi. Se l'ambiente di deposizione è neutro o leggermente acido, si forma Marcasite, un minerale con la stessa formula chimica della Pirite ma con struttura cristallina Romboedrica. CAMPIONI IN ESPOSIZIONE AL MUSEO: STANZA: TECA: DESCRIZIONE CAMPIONE:
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- Ca[TiO3] -
CLASSE MINERALOGICA: Ossido GRUPPO: Trimetrico SISTEMA: Rombico GRUPPO SPAZIALE: Pnma GEMINAZIONE: {111} geminati per compenetrazione è complessi lamellari. ABITO: Pseudo cubico, pseudo esagonale, massivo. DUREZZA: 5,5 PESO SPECIFICO: 4 INDICE DI RIFRAZIONE: α=2.300 β=2.340 γ=2.380 δ=0.080 COLORE: Nero, rosso-bruno, giallo pallido, giallo-arancio LUCENTEZZA: Metallica, sub-metallica TRASPARENZA: Trasparente, traslucido, opaco SFALDATURA: {001} povera STRISCIO: Grigio-bianco FRATTURA: Irregolare, sub.concoide PLEOCROISMO: Debole GENESI: Sembra essere abbondante nel Matello terrestre. Si trova come minerale accessorio in molte rocce magmatiche basiche ed alcaline. Si trova nelle Kimberliti, nelle rocce metamorfiche di contatto e in alcune meteoriti, chiamate Condriti. GIACIMENTI: Si trova negli stati uniti, in brasile, in Australia, varie Regioni dell'Asia e dell'Africa, Germania, francia, Svizzera, Austria. In italia si può trovare in sedimenti vulcanici laziali e campani. CENNI STORICI: La perovskite è un minerale scoperto nel 1839 sui monti Urali da Gustav Rose. Il suo nome fu dato in memoria del mineralogista russo L. A. Perovski (1792-1856). ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: Tutti gli ossidi strutturalmente simili e con formula bruta A[BO3] appartengono al Gruppo delle perovskiti o dette con struttura perovskite. Le analisichi chimiche mostrano varianti del minerali con considerevoli sostitzioni di elementi alcalini e terre rare al posto di Ca (Na, ce, Sr, La, Y) e Terre rare in sostituzione a Ti (Nb, Ta, Zr). Negli ultimi decenni hanno ricevuto notevole interesse in quanto possiedono importanti proprietà fisiche come ferro-, piezo-, e piroelettriche, magnetismo, elettro-ottiche, superconducibiltà, non ultimo come catalizzatori. COMMENTO: CAMPIONI IN ESPOSIZIONE AL MUSEO: STANZA: TECA: DESCRIZIONE CAMPIONE:
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- Pb5[PO4]3Cl-
CLASSE MINERALOGICA: Fosfato GRUPPO: Dimetrico SISTEMA: Esagonale GRUPPO SPAZIALE: P 63/m GEMINAZIONE: Rare ABITO: Si rinviene spesso in abito cristallino sotto forma di prismi esagonali terminati dai piani basali, a volte combinati con le facce strette di una piramide esagonale. Cristalli con curvatura a botte sono abbastanza comuni. A volte si rinviene in masse globulari o reniformi. DUREZZA: 3,5 - 4 PESO SPECIFICO: 7,1 INDICE DI RIFRAZIONE: ε=2.048 ω=2.058 δ=0.010 COLORE: Incolore, bianco, verie tonalità di verde e giallo, bruno LUCENTEZZA: Vitreo, adamantino, resinoso TRASPARENZA: Trasparente, trslucido SFALDATURA: Povero STRISCIO: Bianco FRATTURA: Irregolare, sub-concoide PLEOCROISMO: Debole GENESI: E' un minerale secondario che si forma per ossidazione di giacimenti di Piombo GIACIMENTI: Stati Uniti, Messico, Canada, Australia, Zambia, Russia, Repubblica ceca, Spagna, Inghilterra, Germania, Francia, Portogallo. CENNI STORICI: Il fosfato fu identificato dal chimico M. H. Kiaproth nel 1784 ed il nome gli fu attribuito da J. F. L. Hausmann in 1813. ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: Può essere piezoelettrica ed è fluorescente agli UV, con colore giallo o arancio. Se presente in abbondanza può essere utilizzata per l'estrazione di piombo. COMMENTO: La piromorfite è parte di una serie mineraria con la mimetite e la vanadinite e la somiglianza delle caratteristiche esterne fra questi tre minerali è tale che in genere è possibile distinguerli solo mediante un'analisi chimica. CAMPIONI IN ESPOSIZIONE AL MUSEO: STANZA: TECA: DESCRIZIONE CAMPIONE:
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