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Minerali
Wulfenite PDF Print E-mail

Wulfenite- Pb[MoO4]-

CLASSE MINERALOGICA: Molibdato
GRUPPO: Dimetrico
SISTEMA: Tetragonale
GRUPPO SPAZIALE: /41/a
GEMINAZIONE: {001} comuni
ABITO: Tabulari, prismatici allungati, piramidali. raramente pseudo.ottaedrici, cubici o tozzi. può essere anche granulare o massivo.
DUREZZA: 3
PESO SPECIFICO: 6,5 - 7
INDICE DI RIFRAZIONE:  ε=2,283  ω=2,405  δ=0,122
COLORE: Gaillo-arancio, rosso arancio, bruno, grigio, incolore, verde, nero. 
LUCENTEZZA: Adamantino o resinoso
TRASPARENZA: Trasparente, traslucido, opaco
SFALDATURA: {011} evidente
STRISCIO: Bianco
FRATTURA: Irregolare o sub-concoide
PLEOCROISMO: Debole, d aarancio a giallo
GENESI: E' un minerale secondario che si forma per ossidazione di giacimenti a Piombo.
GIACIMENTI: Arizona, pensilvania (Usa), Messico, Australia, Africa, Cina, Austria, Inghilterra, Germania, Spagna.
CENNI STORICI: Il nome è stato dato dal mineralogo austriaco Franz Xavier von Wulfen (1728-1805). 
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: Alcuni cristalli sono piezelettrici.
COMMENTO:
CAMPIONI IN ESPOSIZIONE AL MUSEO:
STANZA:
TECA:
DESCRIZIONE CAMPIONE:

 
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Zolfo- S8 -

CLASSE MINERALOGICA: Elemento nativo
GRUPPO: Trimetrico
SISTEMA: Rombico
GRUPPO SPAZIALE: Fddd
GEMINAZIONE: ABITO: Cristalli con abito bipiramidale, prismatico, pinacoidale od in combinazione di questi ; spesso si presenta massivo o in aggregati polverosi, più raramente reniforme ed in stalattiti.
DUREZZA: 2
PESO SPECIFICO: 2,08
INDICE DI RIFRAZIONE:  α=1.958  β=2.038   γ=2.245  δ=0.287
COLORE: Giallo, a volte biancastro in masse cristalline.
LUCENTEZZA: Resinosa, grassa
TRASPARENZA: Tasparente, traslucido
SFALDATURA: {001}, {110} e {111}, imperfetto
STRISCIO: Incolore o giallo
FRATTURA: Irregolare o concoide
PLEOCROISMO: Debole, con tonalità gialle.
GENESI: Si forma principalmente in zone vulcaniche, da gas ricchi in Zolfo. Si può poi formare in ambiente sedimentario, per azione batterica e come minerale secondario per alterazione di solfuri.
GIACIMENTI: Si trova in abbondanza in tutte le regioni vilcaniche attive della Terra, in particolare Indonesia, Giapone, Cile. In Italia si trova ina abbondanza in Sicilia. 
CENNI STORICI: Lo zolfo (Sanscrito, sulvere; Latino sulfur) era già noto agli antichi. Omero menzionò lo zolfo nel IX secolo a.C. e nel 424 a.C. la tribù di Bootier distrusse le mura di una città bruciando una miscela di zolfo, carbone e catrame sotto di essa. Nel XII secolo i Cinesi inventarono la polvere da sparo che è una miscela di nitrato di potassio (KNO3), carbonio e zolfo. I primi alchimisti diedero allo zolfo il suo simbolo alchemico, un triangolo sopra una croce; attraverso i loro esperimenti scoprirono che il mercurio poteva combinarsi con lo Zolfo. Verso la fine del decennio 1770 Antoine Lavoisier convinse definitivamente la comunità scientifica che lo zolfo era un elemento e non un composto.
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: Lo zolfo si usa in molti processi industriali, di cui il più importante è la produzione di acido solforico (H2SO4) per batterie e detergenti. Altro utilizzo dello Zolfo è per la produzione di polvere da sparo e la vulcanizzazione della gomma. Si usa anche come fungicida e nella manifattura di fertilizzante fosfatico. 
COMMENTO: I cristalli di zolfo sono facilmente riconoscibili dal colore giallo intenso e dall'abito. I campioni da collezione vanno tenuti uin luoghi secchi per evitare che la reazione con l'aceua crei acido silfidrico, un gas dallo sgradevoel odore. In Sicilia si possono trovare bei campioni di questo minerale.
CAMPIONI IN ESPOSIZIONE AL MUSEO:
STANZA:
TECA:
DESCRIZIONE CAMPIONE:

 
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