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Stibnite (Antimonite) PDF Print E-mail

Stibnite (Antimonite)- Sb2S3 -

CLASSE MINERALOGICA: Solfuro
GRUPPO: Trimetrico
SISTEMA: Rombico
GRUPPO SPAZIALE: Pbmn
GEMINAZIONE: Si.
ABITO: Cristalli in prismi allungati, striati longitudinalmente, talvolta ricurvi, fibrosi, aciculari.
DUREZZA: 2
PESO SPECIFICO: 4,63Stibnite ingrandita
INDICE DI RIFRAZIONE:
COLORE:
Grigio piombo o acciaio con sfumatura blu-verdastra; gli aggregati a volte neri
LUCENTEZZA: Metallica
TRASPARENZA: Opaco
SFALDATURA: {010} perfetta
STRISCIO: Grigio piombo
FRATTURA: Sub-concoide
PLEOCROISMO:
GENESI:
L'origine è prevalentemente idrotermale. Ha paragenesi con Orpimento, Realgar, Oro, Berthierite, Jamesonite, Cinabro e Arsenopirite.
GIACIMENTI: Ad Harz e Wolfsberg, in Germania; a Milesov e Kremnica, in Slovacchia; belle druse sono state trovate a Baia Sprie, in Romania; in varie località dell'ex-URSS; a Gebel Hamimat, in Algeria. In cristalli molto grandi a Ichinokawa, nell'isola di Shikoku, in Giappone il giacimento è esaurito; i maggiori depositi al mondo sono quelli dello Hunan e dello Kwantung in Cina, dove è associato al cinabro.
In Italia un modesto giacimento è a San Bartolomeo Val Cavargna, in provincia di Como; a Viarago, nel comune di Pergine, in Trentino; in una miniera di Renon, in provincia di Bolzano si trovavano cristalli lunghi fino a 2 cm; cristalli aghiformi sono rarissimi nell'arenaria di Calafuria, in provincia di Livorno; molto belli i cristalli delle Cetine di Cotorniano, presso Sovicille, in provincia di Siena e infine a Scansano e a Monticiano, in provincia di Grosseto. I giacimenti più importanti si trovano nella zona di Manciano (provincia di Grosseto) ove molteplici minere (Tafone, Poggio Fuoco, Montauto, ecc.) furono sfruttate fino alla metà degli anni '90.
CENNI STORICI: Nel Medioevo era utilizzato per la fabbricazione di cosmetici e medicamenti.
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO:  È importante in molte leghe metalliche, nelle batterie elettriche, in pirotecnia, nell'industria tessile, della gomma, del vetro, sanitaria.
COMMENTO: Una curiosa leggenda è legata al suo nome. Secondo alcuni Antimonio vuol dire Antimonaco; pare, infatti che nel primo Medioevo vi fossero alcuni frati che utilizzavano delle posate realizzate con questo metallo; i frati, dopo aver mangiato, si sentivano  male, senza comprendere il perché di tali disturbi, finché un medico li mise in guardia contro una proprietà dell’Antimonio: quella di essere un emetico, cioè una sostanza che favorisce il vomito. Da allora, questa sostanza avrebbe preso il nome di anti-monaco. I giapponesi usavano i cristalli di grandi dimensioni come tutori per i fiori o per piccoli recinti intorno ai giardini.
CAMPIONI IN ESPOSIZIONE AL MUSEO:
STANZA:
TECA:
DESCRIZIONE CAMPIONE: