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Arcidosso |
Situato ai piedi della montagna in provincia di Grosseto. Il primo documento che ne attesta l'esistenza è datato intorno al 860, e nei secoli seguenti seguirà la storia della maggior parte dei paesi amiatini. Nel XII° secolo viene sottomesso dagli Aldobrandeschi, che probabilmente ne costruirono la fortezza, intorno al 950 su antecedenti costruzioni di epoca longobarda. Dopo aspre battaglie passò sotto il dominio di Siena e in seguito del Gran Ducato di Toscana. Nel XIX° secolo fu annesso al Regno d'Italia. Dette le natività a Davide Lazzaretti, che nella metà del 1850 cercò di fondare un "nuova chiesa" sul Monte Labro, fondata sulla compartecipazione delle persone, una sorta di comunità mistica socialista fatta di povera gente, fondata su principi di fratellanza, detta anche fratellanza Giurisdavidica. Ma nel 1878 durante una processione verrà ucciso dalla polizia.
La chiesa di Sant'Andrea di costruzione romana, con splendidi affreschi. La Pieve di Santa Maria ad Lamulas, chiesa medievale, edificata nella campagna arcidossina . La leggenda vuole che siano rimaste sulla pietra le impronte dei ginocchi di una mula che vi scorse la Madonna e le s'inginocchiò, sotto gli occhi del padrone. La Torre del David un monumento in pietra costruita sulla sommità del Monte Labro. Oggi in fase di ristrutturazione , comprende delle grotte-chiese, una campana ed una simbolica croce con il simbolo giurisdavidico. Il Centro Studi David Lazzaretti è collocato nel palazzo comunale. Nasce con la finalità di studiare e far conoscere la figura del "profeta", attraverso materiale fotografico, dipinti, documenti originali, oggetti, vestiti e testimonianze della vita e delle opere di David Lazzaretti. Vi è presente una sezione archivistica di grande valore. Parco Faunistico del Monte Amiata: il parco è collocato sul versante nord-est del Monte Labro,in un luogo molto suggestivo dal quale si possono dominare la vallata del fiume Fiora e di Arcidosso. E' provvisto di soste di osservazione e di un "fortino" dal quale è possibile avvistare i diversi esemplari di lupo appenninico, ma anche cervi, caprioli, daini, camosci e mufloni. Al suo interno è presente un punto di ristorazione per pranzi o merende, dove si possono accarezzare cavalli e i tipici "ciuchi amiatini". Riserva Naturale del Monte Labbro: la riserva comprende la parte più alta del monte Labbro e le valli circostanti del fiume Zancona. L'area è collocata in posizione strategica per la migrazione dei falconiformi. Popolata anche da mammiferi e rettili; alcuni a rischio di estinzione, come la salamandra pezzata, il barbagianni, il lupo e il tasso.
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