logo_banner_newlogo_parco_nazionale_miniersistema_museale_amiatamusei_di_maremma_trasparent
Home Archives I minatori Infortuni e malattie
Warning
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

Infortuni e malattie PDF Print E-mail

infortuni e malattie professionali

Frane, esplosioni di mine, gas (acido solfidrico e carbonico) chiamato dai minatori "aria morta", distacchi di roccia, cadute nei pozzi. Queste e tante altre sono state le cause dei numerosi infortuni sul lavoro, spesso mortali, accaduti nelle miniere amiatine. csantabar.JPGLa natura dei terreni, la presenza di acqua e gas, le elevate temperature nel sottosuolo

hanno determinato condizioni di lavoro estremamente difficili. Nella sola miniera di Abbadia, nel periodo1889-1974, si contano 59 infortuni mortali. Per le altre miniere non si hanno elenchi ufficiali, ma basta vedere i piccoli cimiteri dei paesi minerari di Santa Fiora, Castell'Azzara, Piancastagnaio, Selvena, Bagnolo, Saragiolo, per accertare che anche qui gli infortuni sul lavoro sono stati numerosi.

 

Santa Barbara protettrice dei minatori.


Silicosi: da un articolo del Dott. Giglioli pubblicato nel 1909.

"L'operaio che lavora nella roccia silicea (focaio), dopo 3-4 anni di tale lavoro, comincia ad avere tosse insistente, stizzosa, affanno che si va facendo via via più frequente e più intenso; questo periodo è accompagnato da spurgo abbondante, contenente particelle di polvere silicea, succede enfisema diffuso. Le cause sono da imputarsi ad inalazione di polvereDSC00008.JPG silicea in un ambiente secco, poco ventilato."

Questo accadeva nei primi anni del '900 ai minatori del Cornacchino. La malattie venne chiamata "cornacchinite" o "tisi". Era la silicosi che colpirà tutti i minatori delle miniere amiatine. Sarà riconosciuta malattia professionale solo nel 1943.


Idrarginismo o mercurialismo: ovvero avvelenamento da mercurio,colpiva gli addetti ai forni. Causava l'insorgere nell'operaio colpito, di stomatiti, disturbi gastrici e intestinali, disturbi psichici e motori; nei casi gravi portava alla morte. La situazione migliorò con l'adozione dei forni Cermak-Spirek e con la crescente esperienza degli addetti. Rimasero comunque sempre presenti alcuni casi, sia pure leggeri, negli addetti al trattamento dei neri, all'imbombolamento e alle pulizie mensili ed annuali dei forni.


Non va dimenticato che il lavoro in miniera ha causato inoltre altre malattie: reumatiche, bronchiali, e le ipoacusie da rumore.

.

 

Museo delle miniere di mercurio del monte amiata
Associazione Minatori per il Museo
P.IVA 01292560537
piazza Garibaldi, 23-24 - Santa Fiora, 58037 (GR)
Telefono e Fax: 0564.978226 - Email: minieredimercurio@gmail.com
Adempimento Legge 124/2017