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Miniera del Siele |
miniera del siele Comune: Piancastagnaio e Castell'Azzara (Siena e Grosseto) in località Diaccialetto lungo il fosso Siele.
La miniera coltivava il giacimento cinabrifero più ricco del comprensorio amiatino. Si avevano tenori del minerale fino al 38% in mercurio.
la bonifica ambientale
L'area mineraria del Siele è il primo sito della zona sul quale è stata effettuata la bonifica ambientale,sulla base del Piano Regionale legge 29/93.
Il progetto approvato in data 31/07/1995, conteneva le modalità di indagine richieste dalla legge regionale per la quantificazione della contaminazione da mercurio dell'aria e riportava alcune linee guida riguardo agli interventi definitivi di bonifica ambientale. Lo studio preliminare che serviva a conoscere la collocazione dei residui di mercurio metallico o comunque in forma mobile e biodisponibile in matrici organiche ed inorganiche,incluse le strutture murarie e metallurgiche,si è svolto sotto la direzione tecnica e scientifica del Dipartimento di Biologia Ambientale dell' Università di Siena.
La bonifica è stata effettuata nell'area dove si sono succeduti nel tempo i diversi impianti minero-metallurgici.
A fronte di una demolizione quasi totale prevista nel progetto iniziale, gran parte dei manufatti sono stati salvati e recuperati senza modificare gli importi previsti.
Gli interventi di recupero sono stati effettuati mediante la ricostruzione delle coperture (circa 5.000 mq) e dei solai, tramite la sabbiatura e scrostamento dei muri ( circa 1.200 mq), la messa in sicurezza di quei manufatti da ristrutturare.
Tutti i terreni contaminati intorno agli edifici sono stati scavati per profondità che vanno da 50 cm a 5.00 ml ed asportati ed è stato sistemato il sistema idrografico dell'area con la regimazione idraulica di 2100 ml circa tra fossi e canali.
I volumi demoliti ammontano a circa 20.000 mc vuoto per pieno, mentre i volumi salvati sono circa 50.000 mc e comprendono edifici adibiti a uffici, residenza, forni, volumi tecnici ecc .
Circa 25.000 mc sono edifici da recuperare ed utilizzare nell'ambito dell'istituito Parco Museo Minerario dell'Amiata. Nei fabbricati demoliti è stato eseguito un recupero a rudere delle fondazioni e di parte delle mura. I lavori sono iniziati nell'Agosto del 1999 e sono stati completati nel dicembre del 2001.
Si stanno effettuando controlli di mappatura dello stato di contaminazione dell'aria attraverso bioconcentratori vegetali e saggi di cessione sui sedimenti del Siele a valle dell'impianto. I primi risultati come previsto sono buoni. I controlli dell'aria, delle acque e dei terreni saranno continuati per un periodo di due anni dalla avvenuta bonifica. Si stanno predisponendo i progetti di bonifica per le miniere del Morone e per la miniera di Abbadia San Salvatore.
Tutto il materiale contaminato è stato raccolto in un grande vascone realizzato nell'area dei rosticci nel quale sono stati stoccati circa 20000 mc di materiale.
Tutta l'area è stata poi ridisegnata e riqualificata a verde, sagomando circa 38.000 mq di scarpate.
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